Fare Content Marketing o vendere alla vecchia?
In questa puntata metto a confronto 25 anni di storia di due imprese.
La prima ha investito in contenuti, la seconda no.
Un'analisi che ripercorre anno dopo anno difficoltà e successi.
2:02 Quanto costa non fare Content Marketing?
2:48 Giorno 0 e sotto zero
11:43 Dopo 6 mesi
14:40 Dopo 1 anno
19:35 Dopo 3 anni
28:10 Dopo 5 anni
36:05 Dopo 10 anni
44:12 Dopo 25 anni
48:50 Minuto Bordino
Quanto costa non fare Content Marketing? Ovvero qual è il costo in termini economici, di tempo e di risorse che un'impresa dovrà affrontare negli anni se si rifiuta di comunicare in prima persona facendo contenuti?
GIORNO ZERO
Partiamo dal giorno zero, il giorno in cui nasce un’impresa. Può sembrare che in questa fase fare o non fare contenuti faccia poca differenza, ma non è così. Nessuna attività nasce dall’oggi al domani, e durante tutta la fase di preparazione possiamo già comunicare online per costruire il nostro seguito. Un seguito di persone interessate a ciò che raccontiamo che sarà felice di festeggiare con noi il “taglio del nastro”.
Infatti, i contenuti sono di grande vantaggio anche – e soprattutto – per chi non vanta uno storico.
6 mesi di Content Marketing
Dopo 6 mesi bisogna iniziare a organizzare il business e le risorse, per non affondare. Abbiamo bisogno di aiuto. Qui un’attività che crea contenuti, ha un capitale sociale prezioso da spendere. Ha costruito relazioni che nel lavoro si traducono in soluzioni. In pratica alzare il telefono e ottenere consigli e informazioni è molto più semplice.
1 anno di Content Marketing
Dopo 1 anno di attività, si iniziano a tirare le somme. Non solo dal punto di vista economico, ma si comincia a ragionare su tempo ed energie. Ci si rende conto che bisogna creare proposte commerciali mirate, per rendere giustizia a prodotti che resteranno altrimenti a fare polvere.
Per chi scrive regolarmente, non sarà difficile trovare le parole giuste: l’esperienza fa miracoli. Per gli altri invece sarà dura, con risultati disastrosi perché il muscolo della scrittura va allenato con regolarità (ecco perché chi crea contenuti parte in vantaggio).
3 anni di Content Marketing
Dopo 3 anni, le imprese che non fanno contenuti e sono ancora attive devono il loro successo a talenti della vendita tradizionale. Preziosi, ma rischiosi perché andandosene lascerebbero un vuoto difficile da colmare.
È facile accorgersi di quanto sia difficile trovare nuove risorse nella ricerca di personale. Sì, ci sono molte persone competenti, ma non basta: serve una figura che si incastri alla perfezione con la tua attività e le persone che già ne fanno parte. Se fai contenuti, è più facile trovare collaboratori adatti. Spesso sono loro a cercarti. Seguono i tuoi contenuti da mesi, a volte da anni e si avvicinano consapevoli di quello che fate e di come lo fate.
Stessa cosa per le partnership: sono preziose, ma per chi non fa contenuti l’unico metodo è quello di bussare porta a porta nella speranza di essere “fortunati”. Per chi fa contenuti da 3 anni le opzioni si moltiplicano e il tasso di compatibilità è altissimo.
5 anni di Content Marketing
Dopo 5 anni, un’attività che ha deciso di dedicarsi ai contenuti può aver fatto tanto: da libri a podcast, a blog, a una newsletter con una lista email notevole. Tutto questo procura nuovi clienti in automatico: vedono i tuoi contenuti, si incuriosiscono, e quando hanno un problema pensano a te come alla soluzione. Questo tipo di clienti non è attratto dal risparmio, ma dalla tua offerta, perché adatta a loro: perciò, creeranno meno problemi.
Chi non fa contenuti, invece, dovrà accontentarsi di chi arriva, nella speranza che sia compatibile con l’azienda.
E se arrivano delle critiche? È normale che dopo qualche anno ci possano essere degli intoppi. E che qualcuno resti deluso, e decida di raccontarlo online. Un’azienda che non comunica non può difendersi né portare la testimonianza dei clienti soddisfatti perché quei contenuti non esistono. Un’attività che ha sfruttato i contenuti per anni, avrà pacchi di testimonianze positive raccolte nel tempo, è quella la credibilità che aiuta di fronte a qualsiasi malinteso.
10 anni di Content Marketing
Dopo 10 anni, chi non comunica rivive in modo ciclico gli stessi problemi: la ricerca di nuovi dipendenti, le risposte alle critiche, attirare nuovi clienti e così via. Ogni volta, da capo. Inoltre, negli anni possono esserci dei cambiamenti esterni, ad esempio nuove leggi, oppure la nascita di nuovi concorrenti. Di fronte al cambiamento, chi non ha mai comunicato deve partire da zero. Per chi ha già comunicato, invece, il cambiamento non fa perdere tutto ciò che è stato fatto prima.
Ancora, dopo vari anni è ragionevole pensare al consolidamento della propria attività. Chi comunica crea il suo zoccolo duro contattando direttamente i clienti, ogni giorno, grazie ai contenuti, alla newsletter e così via. In questo modo, il cliente non si scorderà di quell’azienda anche dopo l’acquisto, e se avrà nuovamente bisogno, sarà la prima cosa che gli verrà in mente. Al contrario, la scelta di non comunicare porta a essere dimenticati in fretta.
25 anni di Content Marketing
Dopo 25 anni - ma anche dopo 50 anni - potrebbe chiudere da un momento all’altro senza lasciare uno straccio di documento storico. Senza immagini, testi e soprattutto senza memoria. Questo perché un’attività che non ha comunicato non ha una storia ereditabile. Per chi si è dedicato ai contenuti, invece, c’è la possibilità di godere dei frutti di ciò che è stato fatto anche dopo la chiusura. Perché i contenuti non muoiono mai. I contenuti creano il mito ed è quello che è accaduto per tutti i marchi storici che ricordiamo e per cui siamo disposti a pagare fior di soldi.
CONCLUSIONE
Capisco la scelta di attività nate in altri tempi di non essersi dedicate ai contenuti. Erano altri tempi. Ma non giustifico le imprese nate negli ultimi anni.
Comunicare oggi non è un lusso o un vezzo riservato a pochi, ma un’assicurazione sulla vita indispensabile per affrontare le naturali difficoltà che insidiano la storia di ogni attività d’impresa.
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