Fidel Castro e il Content Marketing
In questa puntata ragiono su alcuni elementi comunicativi legati alla storia di Fidel Castro. Le mie considerazioni non entrano nel merito delle idee, ma rimangono su alcune caratteristiche superficiali, applicabili a ogni contesto (dalla politica rivoluzionaria fino al mondo delle imprese).
Riferimenti lontani dal nostro mercato, se guardati con attenzione, possono essere il punto di partenza per sperimentare nuovi approcci comunicativi e questo è prezioso quando abbiamo la responsabilità di creare contenuti senza ripeterci.
Nella sua vita Fidel Castro ha saputo sfruttare bene la comunicazione. Il 29 settembre 1960 alle Nazioni Unite, tenne un discorso di 4 ore e 29 minuti. È stato un bel discorso? Non si può definire “bello” un discorso così lungo, perché in tutto quel tempo è impossibile che gli uditori abbiano prestato la dovuta attenzione per memorizzare idee e dati.
In quelle 4 ore e 29 minuti ha racchiuso tutte le informazioni necessarie da conoscere. Posto che abbia raggiunto il suo obiettivo, è chiaro che per professionisti e micro-imprese questo formato non è l’ideale. Abbiamo molto da dire sulla nostra conoscenza, sulle specializzazioni che offriamo, sulle nostre abilità tecniche, che probabilmente necessiterebbero anche più di 4 ore per essere spiegate. Il problema è che nessuno ci ascolterebbe se le racchiudessimo in un solo contenuto.
Il nostro lavoro è quindi quello di tirare fuori da queste 4 ore e mezza delle pillole che devono essere somministrate al momento del bisogno, quando il cliente le necessita.
In primis, dobbiamo fornire la cura all’indifferenza, poi alla diffidenza nei nostri confronti, e solo dopo potremo raccontare la nostra storia.
Il potere delle immagini
Fidel Castro è stato molto abile anche nello sfruttare le immagini. Pensando a lui, cosa ci viene in mente? La sua immagine con il sigaro, simbolo di Cuba. Non basta avere qualcosa di importante da dire: serve un modo di far passare i concetti tramite immagini che restano nella mente. Indelebili.
Attenzione: non si tratta di ridurre il suo messaggio a un semplice sigaro, ma partendo da quella micro-narrazione è riuscito a entrare nella testa delle persone.
La nostra sfida è quella di identificare quelle immagini e quegli aneddoti, che siano degni di nota, ma anche semplici da ricordare. E poi raccontarli.
Orientare l’opinione pubblica
Il grande lavoro di comunicazione svolto nei 46 anni in cui è rimasto in carica, ha permesso a Castro di fornire alla stampa elementi diversi da quelli forniti dai paesi avversari. Piccoli record, esempi di virtù umana e altre narrazioni simili hanno fornito alla stampa internazionale gli elementi per parlare di Cuba in altri termini. Ne è esempio il record da Guiness stabilito con la “super mucca” che produceva 110 litri di latte al giorno. Una notizia che nessun media avrebbe potuto rifiutare perché troppo ghiotta.
Questo è uno dei tanti esempi di come sia stato possibile spostare il focus da alcune polemiche che riguardavano Cuba. Anche individuare partner strategici a cui concedere interviste è stata una scelta che ha dato i suoi frutti. Ne è esempio l’intervista di Gianni Minà grazie a cui l’Italia si è potuta fare un’idea diversa di Fidel Castro e di Cuba.
È l’esempio di come associare il nostro nome ad altre persone possa aiutarci a raggiungere il loro pubblico. Nel Content Marketing si fa con webinar organizzati in partnership.
Mi sono limitato a elementi superficiali della comunicazione perché è in modo superficiale che la maggior parte del pubblico decide se dedicarci attenzione quando ci guarda da lontano e anche perché è sempre grazie a elementi semplici e superficiali che i clienti si ricordano di noi.
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