Arrivo a queste riflessioni con il desiderio che le mie parole ti trovino in uno stato di tranquillità, o che riescano a generarlo. 

Credo che oggi il valore dei contenuti non sia più quello di rispondere alle domande pratiche, ormai esiste un sovraccarico di informazioni accessibili ovunque. La differenza non sta più nel fornire nozioni, ma nel creare momenti in cui la mente di chi ascolta o legge si mette in moto.

Per me i contenuti hanno il compito di stimolare ragionamenti, di aprire spazi interiori dove nascono idee e connessioni che ognuno realizza a modo suo. 

In quei momenti si genera una relazione che non può nascere da acquisti fatti col pilota automatico. Le vendite sono importanti, ma non basta portare cento clienti in "bottega" se non c’è occasione di costruire un legame duraturo.

È anche vero che non sempre siamo disponibili al ragionamento: ci sono momenti in cui cerchiamo solo risposte rapide. Ma quando arriva la lucidità desideriamo uno stimolo che ci faccia pensare. 

Questo perché il ragionamento ci fa sentire vivi. Non ci ricordiamo chi ci ha dato un’informazione pratica al volo, ma ricordiamo chi ci ha portato a riflettere.

Ecco perché registro un podcast come Ascolto Beltrami: non per colmare vuoti informativi, ma per favorire il desiderio di avvicinarsi, di accorciare le distanze. Quando dall’altra parte nasce spontaneo il pensiero “voglio saperne di più, voglio avvicinarmi a questa persona”, allora si è creato qualcosa di prezioso.

È importante? Sì, perché quel momento non è solo l'anticamera dell'acquisto, ma anche il primo passo di una relazione che ha i numeri per durare a lungo. 

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