Anatomia di una grande truffa
In questa puntata ragiono sui principi di una truffa come spunto per migliorare la nostra comunicazione.
Rifletto inoltre sul rischio che si corre restando invisibili e sul dovere di esporsi che riguarda ogni impresa sana.
Infine, condivido un test infallibile che consente al cliente di fidarsi al 100% delle nostre parole.
1. Fiducia: i truffatori puntano ad ottenere una fiducia solida nel minor tempo possibile, per evitare che il pubblico si ponga troppe domande e scopra le loro reali intenzioni. Per fare ciò, fanno un uso attento della comunicazione (lessico, forma, modi).
Come adattarlo ai contenuti? Dando un maggiore peso alla relazione e alla fiducia. Infatti, molte aziende credono di poter vivere solo grazie alla qualità del loro prodotto, senza rendersi conto che rassicurare chi è dall’altra parte è fondamentale per far sì che acquisti. La fiducia non è una conseguenza della qualità del prodotto, ma il presupposto che porta al primo acquisto.
2. Le truffe sono grandissime bugie che fanno leva su una piccola verità. Quindi, i truffatori sono come prestigiatori, che concentrano l’attenzione del loro pubblico su elementi specifici, rendendo invisibili altri fattori.
Come adattarlo ai contenuti? Noi possiamo fornire al cliente il 100% della verità perché questo richiederebbe uno sforzo cognitivo disumano. Dobbiamo quindi focalizzarci su un’unica verità (più significativa delle altre) e concentrare lì la nostra comunicazione. Attenzione: noi abbiamo la fortuna di avere un’abbondanza di verità tra cui scegliere, a differenza del truffatore, ma anche la sfortuna di dover decidere quale proporre al pubblico.
3. I pochi elementi di verità delle truffe sono tangibili e dimostrabili: l’abilità del truffatore è quella di promuovere questa verità, sottoponendola a qualsiasi test.
Come adattarlo ai contenuti? L’azienda media italiana lavora nell’anonimato, quasi impaurita dalle conseguenze della visibilità. Invece, dovremmo imparare ad evidenziare i nostri punti di forza e far sì che ciò che diciamo sia verificabile, accessibile e sotto gli occhi di tutti in qualsiasi momento.
4. Molte truffe famose hanno sfruttato la riprova sociale: il fatto che altri stiano investendo in quel prodotto o servizio convince e rassicura.
Come adattarlo ai contenuti? Sfruttando le testimonianze dei nostri clienti soddisfatti.
5. I truffatori offrono una promessa allettante, ma credibile.
Come adattarlo ai contenuti? Non dobbiamo cadere nella tentazione di fare promesse sovradimensionate al nostro pubblico, altrimenti la nostra parola perderà credibilità. È meglio, invece, promettere meno mantenendo la parola data.
Ragionando su alcune truffe famose del passato, possiamo trovare un ulteriore elemento: spesso, è stata messa in atto la sostituzione di persona. Perché? Fingersi un’altra persona permette di ereditare in blocco una narrazione già pronta, che possiamo giocare a nostro favore.
Il bello è che noi, come aziende, possiamo costruirci la narrazione col maggiore impatto positivo, senza inventare nulla. È la nostra storia.
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