Da incidere nel marmo: vendere significa capire l’essere umano. La forza di un’impresa nasce dall’uso consapevole dei valori, dei simboli e del linguaggio. Questi 3 elementi possono trasformare semplici clienti nei membri di una tribù.
Ogni attività commerciale si basa su una dinamica universale: esseri umani che vendono ad altri esseri umani. Da qui deriva la necessità di studiare non solo le tecniche di marketing, ma le scienze umane che spiegano come le persone si aggregano, comunicano e si riconoscono tra loro.
L’antropologia offre un'osservazione utile sul modello tribale: una forma organizzativa basata su bisogni condivisi, valori comuni e simboli riconoscibili.
Il bisogno è la base di ogni mercato: non possiamo crearlo, ma possiamo intercettarlo e interpretarlo meglio degli altri.
I valori e i simboli, invece, sono il terreno dove un’impresa costruisce la propria identità. Comunicare valori significa dare voce a ciò che le persone sentono, ma non sanno esprimere. È ciò che fanno i grandi artisti e i leader politici: trasformano sentimenti diffusi in parole capaci di rappresentare un ideale. Allo stesso modo, un’impresa deve usare il linguaggio per rendere tangibili i propri principi e permettere alle persone di riconoscersi in essi.
I simboli – frasi, espressioni, rituali, nomi – rafforzano il senso di appartenenza. Possono nascere da una formula ripetuta o da un codice linguistico comune. Sono la bandiera che identifica la comunità. Quando valori e simboli si consolidano, il cliente non si limita a comprare: partecipa a un’esperienza, riconosce se stesso in una visione condivisa.
Costruire una “tribù” attorno a un’attività significa quindi unire persone attraverso bisogni, valori e simboli. Questo è un lavoro di pensiero e di linguaggio (contenuti) che paga molto bene.